Amiche ed amici, la nostra cultura democratica ci impone il rispetto della magistratura e delle decisioni da essa prodotte, anche se le giudichiamo profondamente ingiuste. È il caso della sentenza emessa dal TAR Puglia di rigetto del ricorso avanzato da Senso Civico, le cui motivazioni, peraltro, ancora attendiamo.
Le nostre argomentazioni, validamente rappresentate dal pool di avvocati della lista, sono limpide: ci sono ragioni formali e sostanziali che impongono l’attribuzione dei seggi conquistati sul campo da Senso Civico, in forza dei quasi settantamila voti espressi dal corpo elettorale pugliese, ma negati dal computo dell’Ufficio Elettorale Regionale. Errori materiali, dunque, di elementare logica matematica, ma che hanno fatto irruzione nella politica, modificando il volto della rappresentanza in seno al Consiglio regionale. Ciò che il Ministero dell’Interno riconosce persino nel sito ufficiale che riporta i risultati delle elezioni regionali di settembre, il 4,16% per Senso Civico, pertanto, viene negato sulla base di valutazioni ancora sconosciute, che però sembrano somigliare all’accoglimento del principio “quieta non movere”.
Abbiamo, allora, il dovere civico di andare avanti nella nostra battaglia giudiziaria, rivolgendoci al livello giurisdizionale più alto, sicuri che le nostre ragioni saranno ascoltate: l’incertezza del diritto in materia elettorale è un attentato alla forza intrinseca delle istituzioni democratiche.
Un abbraccio a tutti voi e a presto,
Alfonso