Voglio essere chiaro. NON c’è alcun disegno di legge o proposta a mia firma per il cosiddetto “consigliere a tempo”, né tanto meno per aumentare il numero dei consiglieri regionali. Al momento esiste solo una mera ipotesi sulla quale la maggioranza si sta confrontando, anche in un tavolo convocato per martedì. Ovviamente ogni eventuale ipotesi di riforma sarà sottoposta anche a tutte le forze di opposizione, trattandosi di un tema che riguarda il regolamento e il funzionamento dell’intero Consiglio regionale e non di questa o di quella parte politica. A chi in queste ore grida allo scandalo o allo sgarbo istituzionale, ricordo che la figura del “consigliere a tempo” non è un’invenzione della Regione Puglia, ma esiste già in altre Regioni, soprattutto del Nord Italia e governate dal centrodestra.

L’ipotesi sulla quale stiamo ragionando noi in Puglia non comporterebbe alcun aumento dei costi della politica, ma un generale abbassamento delle indennità, prevedendo il riparto dell’intero fondo annuale non più per 50 consiglieri, ma per 58. Altrove invece tale riforma ha comportato delle maggiori spese per le comunità. Evidentemente il vero spauracchio per qualche consigliere di centrodestra non è tanto l’aumento dei consiglieri, immaginato per migliorare il funzionamento degli organi regionali, quanto la perdita di centinaia di euro a fine mese. All’amico Ignazio Zullo, che del tema non è completamente all’oscuro avendone io già parlato con alcuni esponenti del suo partito, ricordo che per noi del centrosinistra il miglior metodo di analisi resta il confronto, anche con i nostri avversari politici. In democrazia e nel centrosinistra pugliese funziona così. Il resto sono solo polemiche sterili e pretestuose.