Nel corso dell’audizione tenutasi nella giornata di ieri, ho spiegato come il DDL non sia un testo unico in materia di urbanistica, ma di una legge che mira a valorizzare e custodire le nostre bellezze, interagendo con norme nazionali e regionali già esistenti.
Nel testo abbiamo voluto iniziare dal tema della città, dal tessuto degradato che incide sulla qualità della vita dei cittadini. Abbiamo quindi immaginato di scrivere norme che possano innalzare l’asticella della qualità non solo urbanistica, ma anche sociale. Questo DDL ha il merito di saper affrontare il tema delle diversità dei nostri territori, guardando ai beni, alle tradizioni, ai comportamenti, alle caratteristiche, a tutto ciò che è riconducibile ai tratti identitari di ciascun luogo di questa meravigliosa terra. Ma non solo: abbiamo voluto che questa fosse una legge partecipata, poiché credevamo che una legge che riguardasse la qualità della vita delle persone non potesse essere scritta e lasciata negli uffici. Le oltre 3.000 presenze ne Il Tour nella bellezza Pugliese hanno confermato questa incredibile voglia di partecipazione. Senza dimenticare, poi, l’attenzione internazionale che ha destato questo DDL, giunto sino alla Fondazione del Principe Carlo d’Inghilterra e all’Ordine degli Architetti di Francia.
Come assessorato siamo disponibili alle modifiche che il Consiglio regionale vorrà apportare al DDL. Siamo convinti che, una volta approvata nel mese di febbraio la norma sulla Bellezza, avremo offerto alla Puglia – e non solo – qualcosa di buono e utile per il futuro delle nostre comunità.