Porteremo la Legge sulla Bellezza direttamente in Consiglio regionale. Certo, dispiace che alcuni colleghi di opposizione abbiano optato per la scorciatoia di far venir meno il numero legale in V Commissione per non entrare nel merito della legge.
Voglio ancora una volta ricordare a tutti che la Legge sulla Bellezza non ha alcun colore politico. È il risultato di un percorso di partecipazione e quindi appartiene ai tanti pugliesi che in questi mesi hanno contribuito liberamente all’elaborazione del testo. La Bellezza in ogni caso non sfiorirà e il disegno di legge, grazie alle possibilità riconosciute dal regolamento consiliare, approderà direttamente all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, il luogo deputato alle decisioni finali.
Non vogliamo assolutamente vanificare il lungo lavoro, prima del tavolo tecnico-scientifico, poi degli ordini professionali e dei cittadini, che ci ha consentito di elaborare per la prima volta in Italia una legge che mette al centro la qualità della vita e il benessere della collettività con un approccio più umano al settore dell’urbanistica e dell’edilizia. Per questo mi auguro che tutte le forze politiche, di qualunque schieramento, vogliano concretamente partecipare alla stesura di questa nuova pagina per la Puglia.
In caso contrario dovranno poi spiegare ai cittadini perché hanno deciso di rinunciare al vero cambiamento per la nostra regione.