La mancata discussione in Consiglio regionale del disegno di legge sulla Bellezza è un sonoro schiaffo ai tantissimi pugliesi, amministratori locali e ordini professionali che in questi anni hanno liberamente contribuito all’elaborazione di un testo che avrebbe proiettato la Puglia tra le prime Regioni a dotarsi di uno strumento legislativo che finalmente mette ordine alla pianificazione territoriale, preservando ambiente, paesaggio e qualità della vita. Ma non solo.

La Bellezza sarebbe stata la prima vera legge pugliese adottata con lo strumento normativo della partecipazione. E invece, come i più classici finali da politica politicante, taluni esponenti della maggioranza di centrosinistra e le forze di opposizione hanno tacitamente e trasversalmente deciso di non decidere, ritenendo che qualità della vita, tutela della nostra identità culturale e paesaggistica, lotta all’abusivismo e agli ecomostri non siano temi degni di un dibattito politico.

Non nascondo la mia profonda amarezza e delusione perché credo che dietro il paravento della estenuante melina sulla doppia preferenza di genere, qualcuno ne abbia volutamente approfittato per insabbiare definitivamente il testo, barattando i bisogni dei pugliesi con meri calcoli elettorali. E oggi, non a caso, siamo qui a commentare non l’esito del voto in Aula, che in democrazia va rispettato sempre e comunque, in un senso o nell’altro, ma un silenzio assordante e imbarazzante di chi ha preferito il bavaglio al confronto.

Certo, c’era da aspettarselo dal centrodestra che già in V Commissione aveva dato chiari segnali di insofferenza facendo venir meno il numero legale sulla votazione, ma è incomprensibile l’atteggiamento di alcuni esponenti del centrosinistra che si erano impegnati ad affrontare la discussione sul testo in Aula analizzandolo punto per punto, anche eventualmente migliorandolo. Una coalizione moderna, particolarmente attenta ai temi dell’ambiente e ai bisogni dei cittadini non può, a mio avviso, restare indifferente a una norma come questa, che va proprio nella direzione di mettere al primo posto la salute del territorio e il benessere di ogni individuo. Il Consiglio regionale ha purtroppo scientemente perso un’occasione per scrivere una bella pagina di cambiamento. 

Ringrazio comunque i pugliesi per l’attenzione e il contributo e tutti i membri del tavolo tecnico-scientifico che, gratuitamente, hanno prestato alla nostra terra competenze, conoscenze, professionalità, valori. Sono certo che la prossima legislatura sarà quella buona.